Il Biofeedback per l'Ansia e gli Attacchi di Panico


L'ansia eccessiva (patologica) e gli attacchi di panico possono essere rapidamente trattati con il Biofeedback e il Neurofeedback, due metodi di intervento psicofisiologico usati da più di 50 anni anche per altre patologie e la cui efficacia è supportata da migliaia di studi scientifici (circa 15 mila) reperibili anche su Pubmed e altri canali scientifici pubblici.

Il biofeedback non è una forma di psicoterapia ma un trattamento psicofisiologico breve (10 sedute) ed efficace nel lungo termine, adatto anche nei casi 'difficili' di persone che soffrono d'ansia o attacchi di panico ma non vogliono o non possono intraprendere percorsi di tipo psicologico.

Presso il nostro centro il trattamento di biofeedback è praticato esclusivamente da psicofisiologi, ossia psicologi con formazione specifica in Psicofisiologia, Biofeedback e Neurofeedback con una lunga esperienza. 

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 Nota - Studi scientifici comparativi hanno dimostrato che il Biofeedback ha la stessa efficacia (Sarkar et al. 1999) o superiore efficacia (Bhat, 2010) rispetto alle benzodiazepine (i farmaci oggi più potenti e più usati/abusati per l'ansia), ma senza effetti collaterali e garantendo un effetto nel breve, medio e lungo termine.


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LE FASI DEL TRATTAMENTO DI BIOFEEDBACK e NEUROFEEDBACK

 

Anamnesi completa e diagnosi*

Valutazione psicofisiologica (con gli strumenti del Biofeedback)

Valutazione Elettroencefalografica (EEG) (per rilevare eventuali anomalie EEG)

Biofeedback training (10 sedute)

Neuroterapia/Neurofeedback (in alternativa o in combinazione col biofeedback)

Brain Wave Entrainment Neurofeedback-Guidato (per potenziare e velocizzare la neuroterapia)** 

Altre attività (sotto descritte)

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*L'anamnesi e le valutazioni si svolgono tutte nella prima seduta che dura 90 minuti.

**Il BWE serve solo se guidato dal Neurofeedback. Da solo non produce effetti a lungo termine.

Attenzione! - Il biofeedback, il neurofeedback e il BWE non comportano mai stimolazioni elettriche, magnetiche o di altro genere: non sono invasivi, sono sicuri, indolore, privi di effetti collaterali e la loro efficacia è dimostrata da migliaia di studi scientifici condotti negli ultimi 50 anni e reperibili su Pubmed.

 


Opinioni e valutazioni

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Il Biofeedback agisce sui meccanismi neurofisiologici dell'ansia


L'ansia è considerata patologica quando si manifesta in modo eccessivo e "insensato/incontrollato", perdendo in tal modo la sua originaria funzione adattiva e divenendo essa stessa un problema che danneggia, compromette o riduce la qualità della vita dell'individuo. 

Il Biofeedback è un metodo d'intervento non-farmacologico e scientificamente validato in grado di risolvere il problema dell'ansia patologica, degli attacchi di panico e delle sue innumerevoli manifestazioni psicosomatiche (aritmie, ipertensione, disturbi gastro-intestinali, dolori cronici, cefalee, ecc.) alla radice, in tempi brevi (8-10 sedute), andando ad agire sui meccanismi neurofisiologici alterati responsabili degli stati ansiosi, in modo sicuro, indolore, non invasivo, non-farmacologico e, soprattutto, duraturo.

Il Biofeedback è un trattamento/training mediante il quale l'individuo con ansia patologica apprende a controllare, ridurre e normalizzare volontariamente i livelli d'attivazione dei sistemi neurofisiologici dell'ansia su citati (sistema nervoso simpatico, parasimpatico, circuito neuronale della paura, ecc.) attraverso il controllo delle funzioni fisiologiche controllate da tali strutture nervose.

Le abilità apprese consentiranno di ridurre o annullare l'iper-reattività agli stimoli ansiogeni (che quindi diventano sempre meno in grado di innescare un attacco d'ansia) e di fermare l'eventuale attacco d'ansia sin dalle sue fasi iniziali, impedendone così lo sviluppo e/o riducendone la durata e l'intensità.


Trattamento di Biofeedback per l'Ansia (in dettaglio)


Il nostro Centro è specializzato nei trattamenti di Biofeedback e Neurofeedback per tutte le condizioni di ansia patologica, gli attacchi di panico ed eventuali disturbi associati, come la depressione e varie somatizzazioni (cefalea tensiva, emicrania, ipertensione primaria, disturbi gastrointestinali, ecc.); tutti i trattamenti sono sempre svolti dall'equipe di Psicofisiologi composta dal Dr. Alessio Penzo e dalla Dott.ssa Loredana Scalini, specializzati nei trattamenti di biofeedback e neurofeedback.

Come accennato precedentemente presso il nostro studio il paziente può scegliere fra due tipi di trattamento di biofeedback.

  1. Trattamento di Biofeedback completo
  2. Trattamento di Biofeedback in monoterapia

I due tipi di trattamento non comportano differenze di costi e richiedono sempre 8-10 sedute. 

Il Trattamento di Biofeedback completo per l'ansia e gli attacchi di panico da noi praticato non presenta costi aggiuntivi rispetto al trattamento di biofeedback in monoterapia, si è dimostrato ancor più efficace del Biofeedback in monoterapia, richiede sempre un unico ciclo di 8-10 sedute e consiste nello svolgimento delle stesse attività descritte per il trattamento di biofeedback in monoterapia più alcune attività "accessorie" che velocizzano ulteriormente la comparsa degli effetti e il loro consolidamento nel lungo termine.

Il protocollo i biofeedback completo prevede le seguenti attività:

  1. Psicodiagnosi e valutazione psico-fisiologica (stress profile) - In questa fase si individuano i sistemi fisiologici la cui alterazione causa i sintomi dell'ansia; si individua quindi il protocollo d'intervento più appropriato per correggere permanentemente tali alterazioni fisiologiche.
  2. Valutazione neurofisiologica - In questa fase si fa una misurazione elettroencefalografica (EEG) di base per individuare eventuali alterazioni dell'attività cerebrale. Ciò è reso possibile grazie all'uso di strumenti che, sempre in modo non invasivo e sicuro, comparano le onde EEG prodotte dal proprio cervello con i valori normativi interindividuali e intrainidividuali. 
  3. Misurazione dello stress - Nella prima seduta, si effettua sempre anche una alutazione dello stress attuale dell'individuo, sia utilizzando gli strumenti del biofeedback, sia attraverso il colloquio, sia utilizzando test scientificamente validati. La valutazione dello stress (intensità e stadio) è molto importante per far comprendere al paziente se e quanto stress stia subendo (e abbia subito), i danni fisici a cui è esposto, la stretta relazione tra stress, ansia e depressione e la conseguente necessità di definire delle strategie idonee volte a ridurre o eliminare le principali fonti di stress, attività quest'ultima che è facoltativa ma comunque fortemente consigliata anche perché non comporta costi aggiuntivi.
  4. Training di Biofeedback e Neurofeedback (integrati) - E l'elemento portante del nostro trattamento integrato. Grazie all'utilizzo della  strumentazione del biofeedback e del neurofeedback, le funzioni fisiologiche alterate (attività cerebrale elettrica, attività cardiaca, heart rate variability, respirazione, temperatura, conduttanza cutanea, tensione muscolare, ecc.) vengono quantificate e visualizzate direttamente, in tempo reale, su un grande monitor. Attraverso l'uso di specifiche tecniche e la guida dello psicofisiologo l'individuo utilizza questi feedback biologici per imparare a riconoscere e a controllare il flusso delle proprie emozioni e dei propri pensieri, imparando a gestire, ridurre ed eliminare l'ansia in modo del tutto autonomo, ciò che, oltretutto, potenzia il "senso di autoefficacia", ossia l'autentica convinzione di essere in grado di gestire e controllare emozioni intense e come il panico e l'ansia eccessiva. Esistono diversi protocolli di biofeedback e neurofeedback per l'ansia che spesso possono essere usati in combinazione; la scelta del protocollo più adeguato alla specifica situazione del paziente è di fondamentale importanza per la riuscita del trattamento e dipende, in gran parte, dall'esperienza dello psicofisiologo.
  5. Neurofeedback training (neuroterapia) -Nella prima seduta di valutazione effettuiamo sempre anche un EEG (elettroencefalogramma) di base per verificare l'eventuale presenza di anomalie EEG rilevanti associate all'ansia tramite il confronto con i valori normativi forniti dalla ricerca scientifica e l'analisi delle relazioni tra le onde EEG prodotte dal paziente. Solo se vengono rilevate anomalie significative, facoltativamente, il paziente sarà indirizzato verso  protocollo di neurofeedback (neuroterapia) al posto del biofeedback, oppure di svolgerli congiuntamente (per ridurre i tempi e i costi). Il neurofeedback (EEG-Biofeedback) è un trattamento indolore, piacevole e privo di effetti collaterali che noi usiamo quando l'individuo preferisce questo tipo di trattamento o quando presenta livelli d'ansia molto alti o attacchi di panico molto frequenti, oppure quando il paziente presenta un quadro psicologico più complesso (ad esempio, ansia associata a depressione, forte stress, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress, dipendenze, demenza senile, ADHD/ADD, epilessia...). In parole semplici, l’attività cerebrale produce variazioni di potenziale elettrico rilevabili sullo scalpo nella forma di onde EEG (elettroencefalografiche) gammabetaalfathetadelta; l'ansia, gli attacchi di panico e gli stati d'attivazione psicofisiologica eccessivi sono legati ad alterazioni specifiche di queste alcune di queste componenti EEG; con il training di neurofeedback l'individuo impara a controllare volontariamente l'attività elettrica prodotta dal proprio cervello, a normalizzare le alterazioni EEG legate allo stato d'ansia e quindi eliminando l'ansia eccessiva in modo duraturo. A volte, ad esempio, l'ansia è legata ad un eccesso di attività EEG di tipo beta; col Neurofeedback l'individuo impara a ridurre l'attività Beta e, così facendo, a normalizzare l'intero EEG e a ritrovare il giusto equilibrio emotivo.
  6. Brain Wave Entrainment - Per velocizzare il training di biofeedback/neurofeedback (e ridurne i costi) i nostri protocolli prevedono anche l’uso di una tecnica accessoria di neuroterapia definita Brain Wave Entrainment (BWE), letteralmente “Trascinamento delle Onde Cerebrali”, una tecnica di stimolazione audio-visiva-tattile (piacevole e senza effetti indesiderati) che, attraverso l’uso di una strumentazione particolare, permette la rapida normalizzazione delle onde cerebrali, seppur solo temporaneamente. Attenzione! - Il BWE e il Neurofeedback non comportano stimolazioni elettriche, magnetiche o di altro genere: non sono invasivi, sono sicuri, indolori e privi di effetti collaterali.

    Il BWE è un sistema non invasivo, totalmente indolore e privo di effetti collaterali che, utilizzando le vie sensoriali visiva, uditiva e tattile, è in grado di modificare temporaneamente le onde cerebrali nella direzione necessaria alla normalizzazione dell’attività cerebrale.

    Se, ad esempio, l’individuo depresso presenta una configurazione EEG con un eccesso di onde delta, attraverso il BWE è possibile normalizzare la sua attività cerebrale; se l'individuo con attacchi di panico presenta un'eccesso di onde beta, attraverso la BWE è possibile ridurre la potenza di tali onde ma, ricordiamolo, solo temporaneamente.

    La BWE infatti, da sola, è insufficiente a produrre effetti duraturi (Teplan et al. 2011); il suo effetto si estende solo per la durata della stimolazione sensoriale: quando cessa la stimolazione cessa l'effetto ma, se usata poco prima del neurofeedback, "sblocca" l'EEG dell'individuo nella direzione desiderata e riduce i tempi del training  la durata della seduta (20 minuti). La BWE infatti viene usata con successo solo per “sbloccare” o facilitare/velocizzare in modo ultra-selettivo quei meccanismi cerebrali che poi dovranno essere permanentemente normalizzati col training di Neurofeedback vero e proprio.  

    In questi casi la seduta di neuroterapia (neurofeedback + BWE) inizia con qualche minuto di BWE, per riattivare velocemente i meccanismi che producono la normalizzazione EEG, seguito subito dal training di neurofeedback finalizzato a mantenere e potenziare in modo duraturo e autonomo (senza ausili esterni)  la normalizzazione dell’attività cerebrale.

    L’uso del solo BWE non produce cambiamenti duraturi ma, adeguatamente abbinato al Neurofeedback, ne velocizza sensibilmente i tempi; prima di stabilire quale protocollo di BWE utilizzare (ne esistono moltissimi) è indispensabile individuare l’alterazione EEG su cui “tarare” sia lo strumento del BWE, sia lo strumento del neurofeedback; così come esistono diversi tipi di ansia o depressione, così esistono diverse tipologie di alterazioni EEG sottostanti; la psicofisiologia e la neurofisiologia sono materie complesse che richiedono competenze scientifiche specifiche di alto livello. Per tale ragione è indispensabile effettuare una valutazione EEG iniziale per individuare le alterazioni EEG specifiche di ogni individuo in relazione al suo specifico disagio ed effettuare poi misurazioni nel corso del trattamento per monitorare i cambiamenti e ritarare gli strumenti e le strategie in modo da ottimizzare l’efficacia del trattamento e ridurne i tempi.

    Il trattamento combinato BWE+Neurofeedback velocizza il trattamento di neurofeedback e ne riduce sensibilmente i costi.

  7. Tecniche di controllo del flusso dei pensieri e delle emozioni (biofeedback e neurofeedback guidate) –  Spesso gli stati ansiosi sono caratterizzati da flussi di pensiero incontrollati (immagini, ricordi, immaginazione) che alimentano lo stato ansioso che a sua volta alimenta il flusso di pensieri in un circolo vizioso.  Questa condizione genera anche dall'errata convinzione di non poter controllare la successione di pensieri ansiogeni o depressivi. Tramite specifiche tecniche e mediante l’utilizzo di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo stato di attivazione psicofisiologica (ansia), grazie al feedback immediato l'individuo non solo diviene consapevole del potere dei suoi singoli pensieri sul suo stato di attivazione psicofisiologica (rilevata in modo preciso dai sensori del biofeedback), ma, attimo dopo attimo, impara, sotto i suggerimenti dello psicologo, a controllare il proprio flusso di pensiero in modo da limitare o eliminare i pensieri ansiogeni e mantenere livelli d'attivazione psicofisiologica ottimali anche nelle situazioni ansiogene o di panico. In questo modo l’individuo impara anche controllare/contenere il flusso di pensieri che altrimenti, nei primissimi stadi dello sviluppo di un attacco di panico, si propagherebbero tramite associazioni incontrollate verso rappresentazioni mentali negative/ansiogene che aumentano lo stato d'ansia che aumenta l'attivazione di pensieri ansiogeni in un circolo vizioso che determina una rapida escalation verso livelli d'ansia sempre più elevati sino all'attacco di panico.

ATTIVITA' ACCESSORIE

  1. Igiene del sonno - Dopo una valutazione sulla qualità del sonno vengono fornite le indicazioni necessarie a ripristinare una soddisfacente qualità del sonno, ciò che è indispensabile per il raggiungimento di una qualità della vita soddisfacente. Nel caso dei disturbi legati ad alterazioni del ritmo circadiano del sonno, si interviene con strategie mirate.
  2. Colloqui psicoeducativi e preventivi - Conoscere l'ansia, ovvero i meccanismi psicologici e fisiologici che la sottendono e i fattori psicologici e ambientali che possono facilitarla, costituisce il primo passo per poterla controllare e sconfiggere. L'intervento psicoeducativo è finalizzato da una parte ad aumentare la consapevolezza dell'individuo e il suo senso di autoefficacia, ossia la consapevolezza che l'ansia non è un "nemico" misterioso e "incontrollabile" ma che, al contrario, può essere gestita, ridotta e ricondotta alla sua funzione originaria adattiva, dall'altra ad estendere quel che via via si apprende durante il training alla vita reale di tutti i giorni, individuando le strategie più appropriate per affrontare e sconfiggere l'ansia e gli Attacchi di Panico "sul campo".
  3. Rilassamento Progressivo - Ad ogni seduta viene fornito un CD-audio con le istruzioni da seguire a casa (o al lavoro, in auto, ecc.) per l'esecuzione delle 8 fasi del Rilassamento Progressivo, una tecnica di rilassamento che, come dimostrato da recenti studi, potenzia/velocizza gli effetti del Biofeedback.

 


Il Trattamento di Biofeedback per l'Ansia in monoterapia


Il Trattamento di Biofeedback in Monoterapia per l'ansia e gli attacchi di panico da noi praticato richiede un unico ciclo di 8-10 sedute e consiste nello svolgimento delle seguenti attività:

  1. Psicodiagnosi e valutazione psico-fisiologica (stress profile); in questa fase si individuano i sistemi fisiologici la cui alterazione causa i sintomi dell'ansia; si individua quindi il protocollo d'intervento più appropriato per correggere permanentemente tali alterazioni fisiologiche.
  2. Biofeedback Training: è l'elemento portante del nostro trattamento integrato. Grazie all'utilizzo di una particolare strumentazione, le funzioni fisiologiche alterate (attività cardiaca, heart rate variability, respirazione, temperatura, conduttanza cutanea, tensione muscolare, ecc.) vengono quantificate e visualizzate direttamente su un grande monitor. Attraverso l'uso di specifiche tecniche l'individuo utilizza questo feedback per imparare a riconoscere e a controllare le stesse funzioni fisiologiche alterate (monitorate), riuscendo in tal modo a gestire, ridurre ed eliminare l'ansia in modo del tutto autonomo, ciò che potenzia il senso di autoefficacia, un fattore quest'ultimo di grande impatto psicologico. Esistono diversi protocolli di biofeedback per l'ansia che spesso possono essere usati in combinazione; la scelta del protocollo più adeguato alla specifica situazione del paziente è di fondamentale importanza per la riuscita del trattamento.
  3. Tecniche di controllo del flusso dei pensieri (biofeedback guidate) –  Spesso gli stati ansiosi sono caratterizzati da flussi di pensiero incontrollati (immagini, ricordi, immaginazione) che alimentano lo stato ansioso che a sua volta alimenta il flusso di pensieri in un circolo vizioso.  Questa condizione genera anche dall'errata convinzione di non poter controllare la successione di pensieri ansiogeni o depressivi. Tramite specifiche tecniche e mediante l’utilizzo di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo stato di attivazione psicofisiologica (ansia), grazie al feedback immediato l'individuo non solo diviene consapevole del potere dei suoi singoli pensieri sul suo stato di attivazione psicofisiologica (rilevata in modo preciso dai sensori del biofeedback), ma, attimo dopo attimo, impara, sotto i suggerimenti dello psicologo, a controllare il proprio flusso di pensiero in modo da limitare o eliminare i pensieri ansiogeni e mantenere livelli d'attivazione psicofisiologica ottimali anche nelle situazioni ansiogene o di panico. In questo modo l’individuo impara anche controllare/contenere il flusso di pensieri che altrimenti, nei primissimi stadi dello sviluppo di un attacco di panico, si propagherebbero tramite associazioni incontrollate verso rappresentazioni mentali negative/ansiogene che aumentano lo stato d'ansia che aumenta l'attivazione di pensieri ansiogeni in un circolo vizioso che determina una rapida escalation verso livelli d'ansia sempre più elevati sino all'attacco di panico.

 


 Quanto dura il trattamento?


 

Solitamente il trattamento integrato di Biofeedback per l'Ansia e gli Attacchi di Panico richiede un unico ciclo di 8-10 sedute, con cadenza settimanale. La prima seduta, durante la quale si effettua lo Stress Profile (o Profilo Psicofisiologico), ha una durata di 90 minuti; le sedute successive durano circa 30 minuti

Occorre solo un ciclo di sedute e, una volta completato, non occorre ripetere il trattamento.

Solo nel caso di comorbidità importanti con altre condizioni come la depressione, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress, lo stress cronico grave, la dipendenza da sostanze, l'epilessia ed altre condizioni e il concomitante rilevamento di significative anomalie EEG (in sede di valutazione e anamnesi), può essere necessario aggiungere altri protocolli specifici (oltre a quello per l'ansia e gli ADP) per quelle specifiche patologie e che richiedono un numero di sedute comunque limitato.

  


Quanto costa il trattamento di Biofeedback per l'Ansia e gli ADP?


L'intero trattamento ha un costo contenuto consistendo in un unico ciclo di circa 10 sedute senza la necessità di ricorrere a cicli successivi o periodici.

La tariffa di una seduta di biofeedback o neurofeedback varia tra i 60,00 e i 70,00 euro in base alla durata delle sedute o alle modalità di pagamento (singole sedute o pagamento unico).

La prima seduta comporta un'approfondita valutazione psicofisiologica che include una precisa misurazione dei parametri fisiologici (attività del sistema nervoso autonomo) svolta con la nostra strumentazione e una valutazione psico-neuro-endocrino-immunologica (volta ad individuare con maggior precisione i fattori che causano o facilitano l'ansia). La prima seduta ha un costo di euro 120,00 e ha una durata di circa 90-120 minuti.

Il biofeedback è una prestazione sanitaria detraibile.

 


 Il Biofeedback ha effetti collaterali? E' un metodo naturale?


Il Biofeedback è un metodo d'intervento naturale per eccellenza: esso infatti non comporta l'assunzione di sostanze di alcun genere (naturali o farmacologiche) e si basa sui meccanismi neurobiologici naturali dell'apprendimento. Il biofeedback è una forma di allenamento (un training) guidato da tecnologie sofisticate e tecniche mirate.

Il biofeedback è un metodo d’intervento sicuro, non-farmacologico, non-invasivo, indolore e privo di effetti collaterali, ad eccezione della possibile irritazione cutanea negli individui allergici al cerotto adesivo di alcuni sensori, fenomeno che si può evitare con le opportune misure.

Nei protocolli di training respiratorio e di rilassamento gli individui predisposti possono inoltre sperimentare una sensazione di "testa leggera" conseguente all'attività respiratoria. Tali fenomeni sono reversibili e possono essere ridotti o evitati con le opportune precauzioni.

 


  E' una cura a lungo termine?


 

Studi di follow-up a lungo termine hanno dimostrato che, per la maggior parte dei pazienti trattati con il Biofeedback che continuano ad applicare le abilità apprese, gli effetti del trattamento rimangono invariati nel corso del tempo, senza la necessità di ricorrere ad ulteriori trattamenti.

 


Effetti a breve, medio e lungo termine del Biofeedback per l'Ansia e gli Attacchi di Panico


Il Trattamento di Biofeedback per tutti i Disturbi d'Ansia è supportato da numerosi studi. Poiché è anche dimostrato che l'abbinamento del biofeedback ad altri trattamenti non-farmacologici ha un'efficacia maggiore rispetto al biofeedback in monoterapia, presso il nostro studio il paziente può scegliere di svolgere il solo trattamento di biofeedback oppure il trattamento di biofeedback completo, senza costi aggiuntivi. Entrambi i protocolli sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi di breve, medio e lungo periodo:

  • Controllo dei sintomi somatici dell'ansia - Tramite l'apprendimento di specifiche tecniche l'individuo acquisisce l'abilità di controllare ed eliminare sul nascere i sintomi fisici dell'ansia e degli attacchi di panico (tachicardia, respiro corto, sudorazione, vertigini, ecc.) in qualsiasi momento e situazione.
  • Controllo del flusso di pensiero - Uno dei problemi più frequenti in tutti i disturbi d’ansia è l'incapacità o impossibilità di controllare/frenare o contenere il flusso dei pensieri; spesso l’individuo in stato ansioso produce involontariamente una successione rapida di pensieri ansiogeni o negativi che alimentano lo stato ansioso in un circolo vizioso che alimenta o determina l’escalation da uno stato ansioso lieve ad un attacco di panico o ad un’ansia ancor più intensa. In questi casi l'abilità di focalizzare l'attenzione volontariamente su pochi stimoli o rappresentazioni mentali risulta molto efficace nel ridurre o bloccare, anche sul nascere, l'incontrollato flusso di pensieri. Tramite specifiche tecniche di concentrazione e mediante l’utilizzo congiunto di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale circa il suo reale stato di attivazione psicofisiologica che si accompagna e precede l’insorgere dell’emozione “ansia” in relazione ai pensieri che fa, l’individuo impara a focalizzare volontariamente la propria attenzione su rappresentazioni mentali rilassanti, imparando in tal modo a controllare/contenere il flusso di pensieri, ripristinando rapidamente lo stato di calma e concentrazione o bloccando all’origine (prevenendo) l’insorgere di uno stato ansioso o di panico.
  • Acquisizione del senso di autoefficacia - L'autoefficacia è, in questo caso, la consapevolezza di essere capaci di controllare e bloccare i sintomi dell'ansia sul nascere, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione (grazie alle abilità apprese). Tale consapevolezza può costruirsi solo su solide fondamenta ossia solo se l'individuo ha sperimentato realmente l'efficacia delle tecniche di controllo apprese ed è certo di potervi fare affidamento sempre, in qualsiasi momento e situazione, senza la necessità di ausili esterni (farmaci, persone).
  • Individuazione delle cause situazionali, psicologiche e/o comportamentali dell'ansia - Attraverso colloqui brevi che si svolgono nel corso delle sedute di biofeedback (empowerment).
  • Individuazione delle strategie psicologiche e comportamentali - volte ad eliminare le cause eliminabili o contenere al massimo le cause non eliminabili (psicologiche, comportamentali, situazionali e fisiche), dell'ansia, attraverso un rapido processo di consapevolizzazione (empowerment).
  • Qualità del sonno - un buon sonno ristoratore è di fondamentale importanza non solo per raggiungere e mantenere  un buon livello di efficienza mentale ma anche per fronteggiare l'ansia e lo stress in modo ottimale; una mente stanca perché costantemente deprivata di sonno è una mente più vulnerabile allo stress e all'ansia.

Grazie alle abilità apprese in un trattamento breve che solitamente comporta circa 10 sedute, l’individuo ansioso impara a controllare la propria risposta psicofisiologica dell’ansia e a ripristinare un adeguato livello di benessere riducendo o eliminando l’ansia patologica (attacchi di panico, ansia generalizzata, ecc.) nel breve, medio e lungo termine.

Non solo infatti le abilità apprese rimangono per tutta la vita e, grazie ad esse, si è sempre in grado di gestire efficacemente le crisi d’ansia nei periodi più difficili, ma la loro applicazione nel medio lungo termine produce una progressiva e permanente riduzione dei livelli di attivazione psicofisiologica basale (ansia di base) e di reattività psicofisiologica agli stressors (stimoli ansiogeni), il che si traduce in una normalizzazione/attenuazione della risposta ansiosa (che, ricordiamolo sempre, entro i limiti della normalità è giusto che ci sia) di fronte agli stimoli ansiogeni, un aumento del controllo della propria risposta ansiosa in tutte le situazioni e un forte potenziamento del proprio senso di autoefficacia (ossia della consapevolezza di essere in grado, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, di ridurre/eliminare le risposte ansiose eccessive). 


Efficacia del Biofeedback nel Trattamento dell’Ansia e degli ADP


L’efficacia del Biofeedback nel trattamento di tutti i disturbi d’ansia così come definiti nel DSM o delle condizioni di ansia patologica è dimostrata da numerosi studi scientifici; per avere un’idea del lavoro scientifico alla base di questo trattamento suggeriamo di visitare la pagina dei riferimenti scientifici cliccando qui.

Diversi studi hanno anche dimostrato che il Biofeedback ha la stessa efficacia (Sarkar et al. 1999) o superiore efficacia (Bhat, 2010) rispetto ai farmaci più utilizzati come le benzodiazepine, senza però presentare gli effetti collaterali e i rischi di dipendenza cui tali farmaci espongono. Il biofeedback agisce sfruttando i naturali meccanismi neurobiologici del nostro corpo e non presenta alcun effetto collaterale, ragion per cui è fortemente indicato anche nei bambini.

Così come esistono diversi tipi di disturbi d’ansia o condizioni d’ansia patologica, così esistono diversi protocolli di biofeedback per il loro trattamento; a seconda del mix sintomatologico riferito dal paziente è preferibile adottare protocolli in grado di agire con maggiore efficacia sui meccanismi psicofisiologici che lo sottendono (Schoenberg & David, 2014). La scelta del giusto protocollo costituisce una premessa indispensabile per la buona riuscita del trattamento e per il suo effetto nel lungo termine.

Per tale ragione ad inizio trattamento effettuiamo sempre una seduta di valutazione psicofisiologica e neurofisiologica (con l'uso degli strumenti del biofeedback e neurofeedback) approfondita volta ad ottenere una diagnosi accurata, l’anamnesi completa e l’individuazione dei protocolli più adeguati ad ogni singolo caso:  il successo/efficacia del trattamento è strettamente legato all'accuratezza con cui viene svolto il processo di valutazione iniziale.

Clicca quì per consultare l'elenco degli Studi Scientifici

 

 


Diagnosi e Meccanismi dei Disturbi d'Ansia


Secondo il DSM-V esistono diversi disturbi d'ansia: 

  • Attacco di Panico (singolo)
  • Disturbo di Panico (Attacchi di Panico ricorrenti, ossia più di uno)
  • Agorafobia (ansia nelle condizioni percepite "chiuse", da cui sembra difficile o imbarazzante uscire)
  • Disturbo d'Ansia Sociale
  • Fobie (di ogni genere)
  • Disturbo d'Ansia Generalizzata
  • Mutismo selettivo
  • Disturbo d'Ansia da Separazione (negli Adulti)

A tutti questi disturbi si aggiungono le numerosissime condizioni ansiose "miste" (anche ad altre condizioni, come la depressione) e tutte quelle condizioni d'ansia che non rientrano nei criteri diagnostici dei Disturbi d'Ansia veri e propri su citati e che si manifestano in modo attenuato o fluttuante ma cronico, come tratto di personalità ansiosa, che solitamente peggiorano la qualità della vita (con un impatto minore rispetto al Disturbo d'ansia vero e proprio) e che sono tipiche di persone con:

    • stile cognitivo iperattivo
    • stile cognitivo iper-reattivo 
    • marcata predisposizione allo stress
    • marcata tendenza alla rabbia
    • marcata marcata tendenza alle somatizzazioni (disturbi gastrointestinali, dolori, cefalee, fibromialgia, aritmtie cardiache, disturbi funzionali dell'apparato urogenitale, ecc.)
    • marcata tendenza a reprimere le emozioni

 

Tutti questi disturbi e condizioni condividono gli stessi meccanismi psicobiologici di base e sono trattati efficacemente con diversi protocolli di Biofeedback e/o Neurofeedback

A prescindere infatti dalle manifestazioni somatiche, dal tipo specifico d'ansia e dalle innumerevoli cause soggettive (che devono sempre esser considerate), l'ansia è uno stato psicofisiologico determinato dall' iper-attivazione ed iper-eccitabilità di specifiche strutture (reti neuronali) del sistema nervoso centrale e periferico che mediano la risposta ansiosa e dello stress.

Quanto più il livello d'attivazione di questa rete di centri nervosi va oltre il range ottimale, tanto più intenso sarà lo stato ansioso che l'individuo sperimenterà, sino agli attacchi di panico veri e propri che rappresentano il tipo d'esperienza ansiosa più intensa sperimentabile, tanto da costituire essi stessi vere e proprie esperienze traumatiche che, senza un intervento precoce ed efficace, possono produrre conseguenze psicofisiologiche patologiche (disturbi d'ansia, depressione reattiva, somatizzazioni, ecc.) che si protraggono nel medio e nel lungo periodo.

Non solo. Quanto più queste strutture nervose sono o diventano iper-eccitabili, tanto più facilmente l'individuo svilupperà uno stato ansioso eccessivo in risposta a stimoli o situazioni (esterne o interne) percepite come ansiogene ma che, in realtà, non costituiscono un reale pericolo per il benessere della persona.

A questo bisogna aggiungere anche la maggiore lentezza nel ritorno ai valori d'attivazione pre-stressor che contribuisce a sostenere e prolungare quello stato di iper-attivazione (iper arousal).

L'iper-attivazione e l'iper-reattività di queste sezioni del nostro sistema nervoso (che possono dipendere da fattori genetici, esperenziali/situazionali o, più spesso, misti) si esprime in tutte quelle alterazioni fisiologiche (ritmo cardiaco, pressione sanguigna, attività respiratoria, temperatura, sudorazione, brividi, vampate di calore, vertigini, digestione, dolori addominali e altre somatizzazioni), neurofisiologiche (alterazione delle onde EEG) e psicologiche (paura di perdere il controllo, di morire, d'impazzire, di soffocare, ansia anticipatoria, ecc.) che, nel loro insieme, caratterizzano il nostro personale vissuto psicofisiologico dell'ansia

 


Il Biofeedback agisce sui meccanismi neurofisiologici dell'ansia


L'ansia è considerata patologica quando si manifesta in modo eccessivo e "insensato/incontrollato", perdendo in tal modo la sua originaria funzione adattiva e divenendo essa stessa un problema e un danno per l'individuo. 

Il Biofeedback è un metodo d'intervento non-farmacologico e scientificamente validato in grado di risolvere il problema dell'ansia patologica, degli attacchi di panico e delle sue innumerevoli manifestazioni psicosomatiche (aritmie, ipertensione, disturbi gastro-intestinali, dolori cronici, cefalee, ecc.) alla radice, in tempi brevi (8-10 sedute), andando ad agire sui meccanismi neurofisiologici alterati responsabili degli stati ansiosi, in modo sicuro, indolore, non invasivo, non-farmacologico e, soprattutto, duraturo.

Il Biofeedback è un trattamento/training mediante il quale l'individuo con ansia patologica apprende a controllare, ridurre e normalizzare volontariamente i livelli d'attivazione dei sistemi neurofisiologici dell'ansia su citati (sistema nervoso simpatico, parasimpatico, circuito neuronale della paura, ecc.) attraverso il controllo delle funzioni fisiologiche controllate da tali strutture nervose.

Le abilità apprese consentiranno di ridurre o annullare l'iper-reattività agli stimoli ansiogeni (che quindi diventano sempre meno in grado di innescare un attacco d'ansia) e di fermare l'eventuale attacco d'ansia sin dalle sue fasi iniziali, impedendone così lo sviluppo e/o riducendone la durata e l'intensità.


 Curiosità e approfondimenti


 


 Contatti e indirizzi


I trattamenti di Biofeedback e quelli integrati sono svolti dalla équipe formata dal Dr. Alessio Penzo e dalla Dr.ssa Loredana Scalini presso lo studio situato in Via Giovanni Guareschi 123, 00143 - Roma (EUR-Laurentina).

E' possibile prendere un appuntamento, in base alle disponibilità, dal Lunedì al Sabato. 


Come raggiungerci


 

Indirizzo: Via Giovanni Guareschi 123 - Roma (EUR-Laurentina)

Con i mezzi pubblici: Fermata Metro B Laurentina + Autobus 776 oppure Fermata Metro B Fermi + Autobus 779

In Automobile: clicca sulla mappa. 

 

 


Il Biofeedback come metodo scientifico


L'ansia eccessiva determina stati di malessere e disagio anche di forte intensità, ciò che si verifica negli Attacchi di Panico; questi stati, medio-lungo termine, può compromettere vari aspetti della vita, come le relazioni sociali e l'attività lavorativa, con una sensibile riduzione della qualità della vita. L'ansia patologica può inoltre danneggiare a livello fisico con somatizzazioni di vario genere (a livello gastrointestinale, cardiocircolatorio, dolori, cefalee)e aggravamento/insorgenza di patologie varie.

Forti stati di stress (per separazioni, licenziamenti, sovraccarico lavorativo, ecc.) o stati di stress eccessivamente prolungati (spesso a livello lavorativo e relazionale) producono molto frequentemente stati d'ansia patologica, rabbia eccessiva e stati di iper-reattività alle comuni situazioni della vita che possono compromettere seriamente non solo la qualità della vita dell'individuo, ma anche il suo stato di salute fisica, come nel caso dell'ipertensione, dei disturbi gastro-intestinali, dei disturbi del sonno e di molte altre patologie di origine psicosomatica spesso correlati.

Dall' analisi della letteratura scientifica a supporto delle varie alternative naturali o non farmacologiche oggi disponibili per il trattamento dei disturbi d'ansia e dello stress è emerso che solo pochissime hanno ricevuto una solida conferma scientifica e che il trattamento del Biofeedback è oggi uno dei pochissimi metodi non farmacologici di efficacia effettivamente dimostrata (consulta la bibliografia a fine pagina)

 

 Per visualizzare i Riferimenti Scientifici sull'efficacia del Biofeedback nel trattamento dell'ansia e degli attacchi di panico clicca quì


 Valutazioni e opinioni dei pazienti, commenti e domande


 

Valutazione dei pazienti

Disponibilità e accoglienza: 100% - 64 votes
Efficacia del trattamento: 100% - 64 votes
Competenza e professionalità: 100% - 64 votes
Rispetto dei tempi concordati: 100% - 64 votes

VALUTAZIONE GLOBALE

Opinioni dei pazienti, commenti e domande  

0 # Vania 2023-10-25 09:44
Salve dottore per l'ansia prendo le EN 10 gocce la sera e 5 la mattina da circa 3 mesi; adesso il neurologo mi ha prescritto la fluoxetina dicendomi di scalare le EN per toglierle del tutto. Io sono riluttante a prendere gli antidepressivi e vorrei sapere se il biofeedback è realmente efficace. Io soffro di attacchi di panico da 2 anni dopo un brutto evento della mia vita e da allora faccio psicoterapia ma senza risultati.
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0 # Antonio 2021-04-13 12:30
Salve, avrei bisogno di un consulto per mia figlia che è adolescente e da quando c'è il covid forse perchè costretta a stare a casa e a non vedere gli amici di scuola, è andata in ansia e non vuole più uscire da casa. La vorrei portare da voi ma non riesco a convincerla. Però è disposta a parlare online. Voi fate anche terapie online?
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0 # Dr. Penzo 2021-04-16 12:54
Salve, facciamo consulenze online tramite Skype e, in questo caso specifico, è necessario per motivare sua figlia a venire di persona a svolgere il trattamento di biofeedback o neurofeedback.
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0 # Michel 2021-04-01 08:16
Gentile Dottoressa, 6 mesi fa a causa di una particolare situazione mi sono sentita male tanto da andare in ospedale dove mi hanno detto che non avevo nulla al cuore e che avevo avuto un attacco di panico. Da allora ho paura di uscire perchè temo di potermi sentire male allo stesso modo. Sto prendendo le EN ma mi stordiscono e non mi piace star così tutto il giorno. Se non le prendo però mi sale l'ansia e sto peggio. Mi sento in trappola vorrei uscire senza pensieri e sopratutto non vorrei sentirmi stordita tutto il giorno. Il mio compagno dice che sembro un'altra persona e questo accresce la mia ansia. Il vostro trattamento mi consnte di abbandonare le gocce e di tornare alla vita di prima?
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0 # Dr.Scalini 2021-04-16 13:19
Buona sera, consideri che di solito usiamo il biofeedback proprio per aiutare le persone con ansia ad uscire dalla dipendenza dai farmaci o per accompagnarli nel processo di riduzione ed eliminazione degli stessi. Non deve però sospendere il farmaco bruscamente. E' necessario pianificare una progressiva riduzione del farmaco, sostituendolo con le tecniche del biofeedback, che ha la stessa efficacia delle benzodiazepine ma non ha effetti collaterali e produce risultati reali e duraturi. La riduzione progressiva del farmaco deve concordarla col medico; poi adatteremo il protocollo di BFB ai suoi tempi ma è sempre meglio iniziare prima col biofeedback e poi iniziare a ridurre il farmaco.
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0 # Asia L. 2020-12-18 21:24
Salve, ma il neurofeedback quante sedute sono?
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0 # Dr. Penzo 2021-04-16 12:23
Se si riferisce al solo neurofeedback per l'ansia, la durata varia a seconda dell'individuo e del problema (tipo di ansia, intensità, frequenza, farmaci, ecc.). Consideri che in alcuni casi sono occorse solo 3 sedute, in altri una ventina.

Per ridurre tempi e costi del trattamento, in tanti anni di esperienza abbiamo perfezionato protocolli altamente personalizzati che fanno uso di diverse tecniche di biofeedback, compreso il neurofeedback (alias EEG-biofeedback), per ottenere ottimi risultati con una decina di sedute. La personalizzazione dei protocolli è alla base del successo di questo metodo e una buona programmazione riduce anche i tempi e i costi.
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0 # lele 2019-09-27 21:53
salve dottore,ho 41 anni e soffro ciclicamente di cali umorali che mi causano,ansia,ipocondria ,depressione che mi durano 3 mesi circa oltre a tutta una serie di somatizzazioni assurde,con il metodo che propone é possibile sistemare in modo definitivo il mio problema?
La ringrazio
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0 # Dr. Penzo 2019-10-09 13:14
Salve, il biofeedback è un metodo psicofisiologico molto efficace nel trattamento dell'ansia e delle sue somatizzazioni. Per i sintomi depressivi occorre una diagnosi più precisa per vedere se il neurofeedback può fare al caso suo.
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+1 # Alex 2019-06-15 17:56
Il dottor Penzo e la dottoressa Scalini mi hanno sempre mostrato grande apertura disponibilità, umanità.
Il centro non è grande ma è pulito e accogliente; sono sempre stati molto puntuali con gli appuntamenti, non ho mai aspettato più di 5 minuti.
Avevo un grave problema d'ansia che grazie a loro sono riuscita a superare. Adesso mia figlia va da loro per un problema di depressione facendo colloqui e neurofeedback e anche lei da quando va da loro migliora a vista d'occhio. Sono contenta di averli conosciuti e li consiglio perchè sono bravi e non sono avidi come spesso purtroppo mi è capitato di vedere altrove.
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0 # Mariana 2019-06-08 02:07
Da circa un mese la mia psichiatra mi ha dato le en per combattere l'ansia, 15 gocce la sera e 15 gocce la mattina e lo csanax. L'ansia è diminuita ma mi sento stordita tutto il giorno e priva di energie. Vorrei tornare come ero un anno fa, piena di energie e senza ansia, ma ormai comincio a pensare che non guarirò mai più
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0 # Dr.Penzo 2019-07-10 15:11
Mariana, non deve assolutamente pensare che l'ansia sia un destino inevitabile: così com'è stata bene in passato può tornare ad una vita normale, a patto che assuma un atteggiamento combattivo: col nostro trattamento incentrato sul biofeedback (o neurofeedback in certi casi) otteniamo ottimi risultati, anche nei casi più complicati. Ci contatti per spiegarci bene il suo problema: troveremo il protocollo d'intervento più adeguato.
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0 # Elisabet 2019-04-09 13:24
Buona sera dottore, soffro di ansia anticipatoria da molti anni ma negli ultimi mesi è aumentata ed ora ho difficoltà ad uscire da casa, per la paura che mi venga un malore. Il vostro metodo può essere utile con questo problema?
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-1 # Dr. Penzo 2019-04-13 23:15
Buona sera, da quel che dice sembrerebbe che lei soffra di agorafobia, ma occorrerebbe fare una diagnosi più precisa. Il protocollo da noi utilizzato è particolarmente indicato per questo tipo di problema.
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0 # Carl89 2019-01-09 22:57
Salve dottore soffro di ansia da sempre ma negli ultmi 2 anni è diventata un vero problema. In ospedale mi hanno diagnosticato ansia generalizzata e mi hanno dato degli psicofarmaci. Li sto prendendo e in effetti va meglio sotto l'aspetto ansia ma va male sotto l'aspetto sessuale. Vorrei eliminare i farmaci e vorrei sapere se il biofeedback può in qualche modo sostituirsi al farmaco. Grazie.
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0 # Dr. Penzo 2019-02-08 00:32
Salve, il biofeedback è efficace nel trattamento dell'ansia generalizzata a patto che si usino i giusti protocolli. Solitamente i pazienti che si rivolgono a noi stanno assumendo farmaci: l'acquisizione delle tecniche di gestione dell'ansia tramite il biofeedback consente la progressiva riduzione e poi eliminazione del farmaco, operazione questa che va svolta sempre sotto il controllo medico e con gradualità.
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+1 # Mario S. 2018-11-30 23:34
Salve dottore sono un collega cardiologo. Soffro d'ansia da sempre; ho svolto 7 anni di psicoterapia e tra alti e bassi sono andato avanti; da circa 6 mesi però sto molto male e ho frequenti attacchi di panico e agorafobia. Ho letto del biofeedback e vorrei sapere se è un metodo che funziona veramente e soprattutto in che tempi di solito si ottengono gli effetti. Grazie e buon lavoro.
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+1 # Dr. Penzo 2018-12-01 13:51
Buona sera, nel corso degli anni abbiamo messo a punto protocolli di biofeedback e neurofeedback particolarmente efficaci proprio nel trattamento del disturbo di panico e dell'agorafobia, condizioni queste ultime spesso copresenti. Solitamente i primi effetti tangibili si osservano dopo le prime sedute, ma la velocità di miglioramento varia da individuo a individuo.
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0 # Antony02 2018-09-20 14:35
Buona sera dottore, vorrei sapere se voi svolgete anche il neurofeedback per gli attacchi di panico. Grazie.
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0 # Dr. Penzo 2018-09-23 23:36
Buona sera, certamente, presso il nostro studio svolgiamo anche il neurofeedback (o EEG-Biofeedback) per i disturbi d'ansia come gli attacchi di panico e per molte altre condizioni.
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0 # Calimera 65 2018-09-08 11:54
Buongiorno ho 53 anni e sono in premenopausa (ultimo ciclo il 31/10/2018). Da gennaio soffro di dolori diffusi e vari sintomi neurovegetativi (pizzicori bruciori fatta visita neurologica e emerge un quadro clinico compatibile con moderata fibromialgia (non diagnosticata con certezza perché mancano alcune analisi) Non assumo farmaci ma solo integratori (normast + vectiseren). Sono una persona ansiosa e incline alle rabbie. Ad oggi ogni tensione o dispiacere anche la più piccola scatena la mia sintomatologia è questo succede purtroppo anche durante le sedute di psicoterapia (ho sempre fatto psicoterapia anche se con delle interruzioni e da circa un anno ho una nuova psicologa con la quale sto facendo un buon lavoro, ma evidentemente questo mi crea tensione). Faccio training autogeno ma mi aiuta relativamente. Volevo sapere se il biofeedback potrebbe essere indicato nel mio caso. Vivo a Roma zona eur. grazie infinite
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+1 # Dr. Penzo 2018-09-23 23:50
Buona sera, tutte le condizioni di dolore sono amplificate dagli stati di attivazione psicofisiologica come l'ansia e la rabbia. Il biofeedback è particolarmente indicato non solo nel trattamento dell'ansia ma anche nel trattamento della fibromialgia spesso associata a sintomi ansiosi importanti.
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-1 # Marco 2018-02-09 17:13
Buona sera, da circa 2 anni soffro di ansia generalizzata, che mi è stata diagnosticata poche settimane fa. Vorrei sapere se il biofeedback è efficace per questo specifico problema. Grazie.
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0 # Dr. Penzo 2018-02-13 18:40
Buona sera, il biofeedback è particolarmente efficace nel caso dell'ansia generalizzata andando ad agire proprio riducendo drasticamente l'arousal neurofisiologico che ne è alla base, normalizzando il livello di attivazione dei centri nervosi che mediano appunto la risposta ansiosa.
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0 # Dr. Penzo 2017-11-29 15:34
Buona sera Lisa, solitamente chi assume farmaci inizia il biofeedback continuando a prenderli; potrà ridurli poi in modo graduale non appena comincia ad avvertire gli effetti del biofeedback.
Si ricordi che i farmaci che inducono dipendenza come le EN non devono mai esser sospesi bruscamente o si rischia di dover affrontare la condizione di astinenza, per nulla piacevole.
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0 # Lisa80 2017-11-23 13:54
Buon giorno dottore, mia figlia soffre di ansia generalizzata e da un po di anni prende un ansiolitico che si chiama EN.
Sono preoccupata perchè l'altra sera ho visto nel suo comodino una quaranina di boccette vuote di EN; non so perchè le conserva ma vorrei che smettesse di prendere tutte quelle medicine. Secondo lei con il biofeedback potrebbe risolvere la sua ansia e lasciar perdere qui farmaci?
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+1 # Dr. Penzo 2017-11-23 15:40
Buona sera, il farmaco usato da sua figlia appartiene alla classe delle benzodiazepine, sostanze che hanno un forte effetto ansiolitico ma solo temporaneo: finito l'effetto occorre prendere un'altra dose. Il problema è che queste sostanze producono tolleranza (occorrono dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto) e dipendenza.
Il biofeedback funziona molto bene anche in questi casi ma occorre che sia sua figlia a decidere volontariamente di liberarsi da quella dipendenza, non può essere costretta. E' una fase delicata che va affrontata con le opportune strategie.
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0 # Lisa80 2017-11-27 12:53
Buon giorno dottore, grazie per la risposta. Ho seguito il suo suggerimento ed ho parlato con mia figlia. Si è convinta ad affrontare il problema di ansia che ha e cercare di uscire dalla dipendenza da EN. Vorrei sapere se può iniziare subito il biofeedback o se deve prima smettere con le EN e poi venire da voi. Grazie.
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0 # Saverio M. 2017-10-30 15:29
Salve, soffro di attacchi di panico e agorafobia. Non abito a Roma ma in provincia di Torino. Vorrei fare il biofeedback e vorrei sapere se siete a conoscenza di buoni centri nella mia zona. Oppure se è possibile farlo di venerdi e sabato. Saluti.
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0 # Dr. Penzo 2017-10-30 16:56
Buona sera, non siamo a conoscenza di centri di biofeedback nella sua zona. Le consigliamo comunque di affidarsi solo a psicologi esperti in biofeedback e psicofisiologia, con una buona esperienza alle spalle e possibilmente formatisi in USA, dove questo metodo è assai diffuso.
Il nostro studio è aperto anche di Sabato; è quindi possibile svolgere il trattamento sia di Venerdì che di Sabato.
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+1 # Paolo 2017-06-28 11:58
Sono un uomo di 57 anni e a partire dai 30 anni soffro di ansia generalizzata, diagnosticatami quando ormai avevo 40 anni. Lo psichiatra mi disse che non c'era molto da fare perchè si trattava del mio carattere e che dovevo prendere dei farmaci. Li ho provati tutti credo ma sempre a singhiozzo per via degli effetti collaterali. Funziona il biofeedbak anche per il mio problema?
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-1 # Dr. Penzo 2017-06-29 00:15
Buona sera Paolo, il disturbo d'ansia generalizzata è sotteso da un'iper-attività e iper-reattività di quei sistemi neuronali che mediano la risposta ansiosa. Una terapia efficace deve mirare ad ottenere una riduzione di questa iper-attivazione psicofisiologica e neurofisiologica in modo progressivo (bisogna dare il tempo al cervello di modificarsi nella direzione desiderata) e permanente (i cambiamenti devono consolidarsi).
Il biofeedback è molto efficace in questi casi e lo è ancor di più se ad esso si abbinano altre attività come la psicoeducazione, il controllo del flusso dei pensieri (concentrazione) biofeedback guidato, l'igiene del sonno e i colloqui, così come avviene nel nostro trattamento multicomponenziale incentrato sul biofeedback.

Le ricordo che il biofeedback e tutte le attività accessorie (facoltative) si svolgono in 8-10 sedute.
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0 # Miriam76 2017-06-25 18:49
Buona sera dottore, lo scorso febbraio mi è stato diagnosticato il disturbo di panico con agorafobia. Ho fatto una psicoterapia breve e per un paio di mesi mi sono sentita meglio e riuscivo anche ad uscire. Nell'ultimo mese però i sintomi si sono ripresentati forse anche peggio di prima e ho grandi difficoltà ad andare al lavoro. Ho letto che il biofeedback ha un effetto anche nel lungo termine: ma quanto tempo ci vuole prima di vedere dei risultati concreti? Grazie.
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0 # Dr. Penzo 2017-06-26 12:12
Buona sera, l'effetto a lungo termine lo si può ottenere solo con un trattamento che determini dei reali cambiamenti a livello psicobiologico e che non si limiti solo ad "anestetizzare" temporaneamente l'individuo.
I tempi del nostro cervello impongono che questo processo sia graduale e che sia guidato sapientemente, usando le giuste strategie nel momento giusto.
Non si deve andare né troppo veloci, né troppo lenti.
Solitamente i primi effetti li osserviamo nel corso del trattamento e il loro progressivo consolidamento nei mesi successivi, con la marcata riduzione o la totale remissione dei sintomi e il ripristino di una soddisfacente qualità di vita.
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0 # Dr. Penzo 2017-06-24 12:46
Buona sera, il biofeedback è in grado di ridurre significativamente o fermare sul nascere l'attivazione psicofisiologica che si verifica durante un ADP, con una conseguente riduzione o eliminazione dei sintomi dell'ansia; sebbene ciò abbia un effetto calmante anche a livello psicologico, noi abbiniamo sempre delle tecniche biofeedback guidate che consentono all'individuo di imparare a controllare e interrompere il flusso di pensieri altrimenti incontrollato e rapido che alimenta l'escalation da uno stato di calma o ansia lieve ad un ADP.
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-1 # Francesco 2017-06-18 13:50
Buon giorno, vorrei sapere se il biofeedback funziona per fermare gli attacchi di panico quando sono già iniziati. grazie.
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0 # Dr. Penzo 2017-06-15 14:18
Buona sera, i colloqui brevi si svolgono nel corso delle 8-10 sedute di biofeedback, non comportano sedute aggiuntive o costi aggiuntivi.
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0 # Mika 2017-06-13 21:40
Buona sera dottore, vorrei sapere se i colloqui psicologici si svolgono durante le sedute di biofeedback e se comportano spese aggiuntive. La ringrazio anticipatamente per la risposta.
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0 # Dr. Alessio Penzo 2016-03-24 23:34
Buona sera, vorrei innanzi tutto tranquillizzarla dicendole che la condizione che ci ha descritto è assai frequente (tipica di chi ha avuto anche un solo attacco di panico) e che può essere trattata con il biofeedback.
Sebbene spesso si tenda a sottovalutare l'attacco di panico, quest'ultimo può costituire in se un' esperienza insolita e molto spiacevole (ma non traumatica) che spesso da origine ad una serie di conseguenze nel breve, medio e lungo termine come le fobie e l'ansia anticipatoria.
L'ideale sarebbe intervenire subito dopo l'adp, ma questo accade solo raramente: in tutti gli altri casi si deve intervenire; mai fare l'errore di convincersi che non ci sia una soluzione.
Il nostro cervello è plastico e lo si può sempre modificare nella direzione desiderata: con le opportune strategie, costanza e determinazione.
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0 # Anita64 2016-03-23 12:08
Buona sera, ho avuto in passato 3 attacchi di panico ma la cosa che più mi compromette è la paura di allontanarmi da casa; non riesco più neanche a prendere la macchina o i mezzi pubblici, a stare in mezzo al traffico o dentro una galleria. In pratica non esco più da casa.
Il biofeedback può funzionare nel mio caso?
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0 # Dr. A. Penzo 2016-02-17 13:46
Salve Nancy,

non è necessario sospendere l'assunzione del farmaco: solitamente prima si inizia il biofeedback e poi, mano a mano che gli effetti del trattamento si irrobustiscono, si decide, sempre sotto stretto controllo medico e mai in modo repentino (deve dare la possibilità all'organismo di adattarsi alla riduzione del farmaco), di ridurre progressivamente le dosi.
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0 # Nancy 2016-02-17 13:33
Salve, io soffro di ansia da molti anni e adesso sto prendendo un antidepressivo che inizialmente mi ha dato effetti ma che ora non funziona più, pur avendo aumentato nel tempo la dose che ora è tripla rispetto all'inizio. Vorrei sapere se il biofeedback può funzionare anche se prendo questi farmaci o se devo prima smettere di prenderli.
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0 # Pamela 2016-01-25 22:01
Vorrei raccontare la mia esperienza con il biofeedback in questo centro di Roma. Ho sofferto di ansia e attacchi di panico del 2014 fino alla fine de 2015. Il mio psichiatra mi ha dato degli antidepressivi e degli ansiolitici. All'inizio mi davano un po di sollievo e calma ma progressivamente ho dovuto aumentare le dosi.
Allora ho capito che quei farmaci facevano più male che bene, ho smesso di prenderli, gli attacchi sono aumentati (erano solo diminuiti di poco) e ho cercato alternative non farmacologiche L'agopuntura non ha funzionato così ho provato col biofeedback e mi sono rivolta a questo centro: i dottor sono stati molto disponibili e devo dire che ha funzionato e continua a funzionare.
Non ho più avuto attacchi di panico ma quello che più conta per me è che non ho più paura che me ne vengano altri perchè adesso mi sento in grado di gestire facilmente quelle situazioni. E soprattutto ho eliminato tutti quei farmaci e mi sento rinata.
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+1 # Dr.ssa Scalini 2016-01-14 13:46
Gentile Giovanna,
certamente il Biofeedback è indicato anche nel caso in cui si stiano assumendo degli psicofarmaci, con la possibilità di ridurne gradualmente il dosaggio sotto il controllo del suo medico psichiatra appena inizierà a trarre giovamento dal trattamento.
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0 # Giovanna 2016-01-14 12:52
Salve, io soffro di forti attacchi d'ansia da diversi anni. Vorrei sapere se il Biofeedback è indicato anche per me che prendo dei farmaci per calmare l'ansia prescritti dal mio medico. Grazie
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0 # Dr. Penzo 2016-01-01 14:23
Gentile Laura,

solitamente il ricorso ai farmaci dovrebbe essere limitato alle fasi acute del disturbo anche a causa dei fenomeni di tolleranza (da lei descritti) e di dipendenza.
Solitamente, ai miglioramenti indotti dal training di biofeedback si accompagnano progressivi aggiustamenti (riduzioni) dei dosaggi dei farmaci (sempre sotto controllo medico), sino alla totale eliminazione.
Tranne che in particolari situazioni la riduzione o eliminazione dell'ansia patologica non può che passare attraverso un lavoro psicofisiologico mirato a rendere l'individuo capace di gestirla autonomamente senza il ricorso a sostanze che agiscono sui sintomi e non sulle cause.
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0 # Laura 2015-12-31 01:28
Salve, sono una ragazza di 26 anni e da alcuni mesi soffro di attacchi di panico. Il mio neurologo mi ha assegnato le EN da assumere tutti i giorni, mattina e sera. Già dopo una settimana ho dovuto aumentare la dose da 15 gocce 2 volte al giorno a 20; dopo due settimane a 25 e adesso a 30.
Non voglio essere schiava di questi farmaci e vorrei sapere se posso fare il biofeedback anche se prendo questi farmaci. Vorrei ridurre la dose sino alla totale eliminazione mentre faccio il biofeedback.
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